Come ogni inizio d’estate il 23 e 24 luglio ci siamo recati fuori porta per un weekend speleo. Quest’anno la meta è stata la grotta di Frasassi e a farci da guida sono stati gli amici del gruppo Alta Valle del Potenza e dell'Associazione Speleologica Genga San Vittone.
Per poterci godere la gita la partenza è stata fissata per venerdì pomeriggio e tra una coda e l’altra, siamo arrivati in hotel in tarda serata. L' albergo scelto è stato l' "Hotel Il Parco", molto accogliente e soprattutto economico, con ottimo servizio e abbondanza nei pasti; era molto evidente l'abitudine della padrona ad avere "grottisti" tra i piedi.
La gita vera e propria è cominciata sabato mattina con l'ingresso in grotta tra gli sguardi incuriositi dei primi turisti. Da subito siamo rimasti a bocca aperta per la bellezza, la dimensione e la quantità delle concrezioni presenti negli enormi saloni; la "nostra" Morgana ne è uscita ridimensionata.
Dopo una breve visita alla parte turistica e il racconto di qualche aneddoto sulla sua scoperta ed espolrazione abbiamo abbandonato le luci per addentrarci nei cunicoli speleologici. Anche qui lo stupore non è sceso: si è continuato a camminare tra concrezioni e saloni talmente giganteschi che anche con le luci più potenti si faticava ad illuminare le pareti opposte. Nelle parti più strette ci si trova a muoversi tra concrezioni di ogni tipo e data l'abbondanza e la delicatezza delle stesse è di fondamentale importanza non abbandonare il percorso predefinito per far si di non compromettere l'ambiente ipogeo. Piacevoli sorprese sono stati gli specchi d'acqua color azzurro intenso presenti sul fondo di numerosi scivoli al di sotto del piano di calpestio.
Negli ultimi metri di grotta ci siamo trovati ai bordi di un magnifico laghetto azzurro con la possibilità di attraversarlo tramite una corda tesa a pochi metri d'altezza dall'acqua.
All'uscita, situata a livello del fiume esterno, i più giovani non hanno perso l'occasione, vista anche la temperatura, per andare in esplorazione, "lavare" l'attrezzatura e provare l'ebbrezza di nuotare con la tuta spelo, esperienza che si è dimostrata molto più facile del previsto in quanto la tuta si comporta come una specie di salvagente sovraspalle. Naturalmente non è mancata una merenda molto abbondante con ottime specialità locali, in particolare la crescia, una focaccia alla quale accompagnare formaggi e salumi.
La giornata di domenica, segnata dalla pioggia, è stata dedicata al ritorno. Una parte del gruppo ha fatto visita al museo della carta di Fabriano mentre gli altri hanno visitato la città di Urbino e dopo un buon pasto ristoratore si è ritornati al nord.
Naturalmente dobbiamo ringraziare l'Associazione Speleologica Genga San Vittone e il gruppo Alta Valle del Potenza che ci hanno dato la possibilità di realizzare questa splendida esperienza, sperando vivamente di aver la possibilità di ricambiare l'invito.
E... visitate le Marche!!
Qui sotto il bottone per vedere le foto dell'uscita.